sabato 30 aprile 2011

Ma questo lavoro è il colmo!

colmo [cól-mo] aggettivo
1. riempito fino all'orlo, pieno: 
Esempio: un bicchiere colmo di acqua
2. il punto più alto; cima, sommità, apice: 
Esempio: sono al colmo della felicità
3. cosa incredibile, che suscita indignazione:    
Esempio: basta, questo è il colmo!
si dice anche per presentare certi indovinelli con giochi di parole.

I COLMI DEI MESTIERI
Qual è il colmo per un giardiniere? Essere al verde                                                    
Qual è il colmo per un falegname? Avere la moglie scollata                                      
Qual è il colmo per un vigile de fuoco? Avere una moglie focosa
qual'è il colmo di un gioielliere? Avere un cuore d'oro, una faccia di bronzo e idee brillanti
Qual è il colmo per un cantante? Avere l'ernia del disco
Qual è il colmo per due professori di matematica? Parlare del più e del meno
Qual è il colmo per un pizzaiolo? Avere una moglie capricciosa
Qual è il colmo per un elettricista? Mettere alla luce un figlio
Qual è il colmo di una sarta? Perdere il filo del discorso
Qual è il colmo per un sindaco? Essere un tipo fuori dal comune
Qual'è il colmo per un vigile? Avere problemi di circolazione.
Qual e' il colmo per un astronauta? Avere la luna di traverso.

venerdì 29 aprile 2011

Grammatica: i pronomi Ci e Ne

CI
• pronome personale diretto "noi" (oggetto)
Roby ci ha visti sull’autobus.
• pronome personale indiretto "a noi"
Ci impresti il tuo dizionario?
• particella avverbiale di luogo: "in questo posto, qui, in quel posto, lì, là"
        con il verbo essere: c’è (ci è) ci sono
Nello zaino c’è il portapenne. Nel portapenne ci sono le matite.
        con altri verbi
Come vai a scuola? – Ci (= là) vado a piedi.
Vieni al cinema con noi? – Non ci (= là) posso venire.
• particella pronominale: "a questo, con questo, di questo, su questo"
Sono veramente interessato a questo lavoro, ci tengo molto.
Sei abituato a stare così tanto al sole? Sì, ci sono abituato.
Hai trovato i biglietti per la partita? Sì, ci sono riuscito.

NE
• pronome personale indiretto: "di lui, di lei, di loro o da lui, da lei, da loro"
Beppe è molto affezionato ai figli.
Ne (= di loro) parla sempre.
Rafael viene dall’Ecuador e ne ha molta nostalgia.
Ho fatto questo lavoro ma non ne ho guadagnato niente.
• pronome partitivo. "di questo, di questa, di questi, di queste"
Vuoi del gelato? Sì, ne (= di gelato) vorrei un po’.
Guarda che belle rose! Ne compro qualcuna
  oppure per indicare una parte di qualcosa
Mangi tutta la pasta? No, ne prendo solo un piatto.
Attenzione:
-> Vuoi le arance? – Sì, le voglio. (voglio tutte le arance che ci sono qui)
-> Vuoi le arance? – Sì, ne vorrei tre / ne vorrei un chilo. (voglio solo una parte delle arance che ci sono qui)
Lo, la, li, le significano tutto.
Ne invece significa un po’, ed è necessario specificare la quantità (tre, un chilo…).


[vai agli esercizi]

Un esercizio sugli articoli

Ascolta e completa questa famosa canzone



Le cose che piacciono a me
[Musiche di Oscar Hammersteier II e Richard Rodgers - cantata da Tina Centi]

Gocce di pioggia sul verde dei prati,
sciarpe di lana, guantoni felpati,
più che __ sapore, __ colore del tè
ecco __ cose che piacciono a me!

Torte di mele, biscotti croccanti,
bianchi vapori dai treni sbuffanti,
quando ti portano a letto __ caffè,
ecco __ cose che piacciono a me!

Tanti vestiti a vivaci colori,
quando ricevi in regalo dei fiori,
__ camicette di bianco picchè,
ecco le cose che piacciono a me!

Se son triste, infelice, e non so il perché
io penso alle cose che amo di più
e torna __ sereno per me!

__ miagolare che fanno __ gattini,
ed __ sorriso di tutti __ bambini,
__ cioccolata che è dentro
__ bignè,
ecco le cose che piacciono a me!

__ bel quaderno appena comprato,
__ fazzoletto che sa di bucato,
__ gallina che fa coccodè,
ecco le cose che piacciono a me!

Biondi capelli su __ viso abbronzato,
pane arrostito con burro spalmato,
quando si ride ma senza un perché,
ecco le cose che piacciono a me!

Se son triste, infelice, e non so il perché
io penso alle cose che amo di più
e torna il seren per me!

lunedì 25 aprile 2011

Siete fan di tumblr?
Da oggi ci potete trovare anche lì, all'indirizzo
http://lapostrofo.tumblr.com/

venerdì 22 aprile 2011

Earth Day - Acts of Green



Oggi 22 Aprile è la Giornata della Terra. L'edizione 2011 ha questo bellissimo tema: raccogliere un miliardo di "azioni verdi".
Anche Ovìt vuole fare la sua parte, e ha istituito oggi una GIORNATA SENZA FOTOCOPIE, utilizzando attività che prevedevano pratica orale o riutilizzando vecchie lezioni avanzate.

Ma non vogliamo fermarci qui: in ufficio si consuma molta energia, si utilizzano notevoli quantità di carta e prodotti contenenti sostanze inquinanti e tossiche. Gli impatti ambientali connessi alla vita di ufficio non sono quindi trascurabili.
Ecco le Regole Verdi che cerchiamo di applicare quotidianamente:

1. niente stampe inutili.

le lezioni, le dispense e gli esercizi vengono stampati su entrambi i lati, possibilmente su carta riciclata, e conservati per una nuova lezione se non utilizzati subito.


2. sì alla bici.

consigliamo e sosteniamo attivamente l'uso della bici. chi di noi abita troppo lontano per poterla usare quotidianamente cerca di usare il più possibile il trasporto pubblico.

3. attenzione alla spesa!

avendo all'interno del nostro staff dei veri esperti di consumo critico, usiamo unicamente prodotti non testati su animali e prodotti da aziende etiche.

4. spegni la luce!

usiamo unicamente lampadine a basso consumo ed accendiamo la luce solo se è veramente necessario. (mi raccomando, anche voi, non lasciate niente stand by!)

5. programmazione del riciclaggio

dividiamo i rifiuti quotidianamente.

6. acqua pubblica

consigliamo vivamente ai nostri studenti di consumare l'acqua di rubinetto. è buona, è sempre fresca, è gratis, e non produce 5 sacchi di plastica alla settimana.

7. open source

crediamo nel software libero e nella condivisione del sapere. il nostro sito, le nostre lezioni, i nostri documenti e volantini sono stati creati unicamente con programmi open source.

8. la lunga vita delle cose

Non vogliamo dare ai nostri oggetti una morte prematura. Cerchiamo di riutilizzare i piccoli oggetti di cancelleria, come le carte o le graffette, e facciamo costante manutenzione sull'elettronica in modo da non dover  buttare via tutto prima del tempo.

giovedì 21 aprile 2011

poveri turisti!

Sky.it ha telefonato alle aziende trasporti di 8 città per avere informazioni. Ma l’ha fatto in inglese!
Risultato? Esilaranti conversazioni in “inglish”.


Guardate qui le richieste ad altre città

venerdì 8 aprile 2011

La costoletta alla milanese

Un'ottima ricetta dall'ottimo sito www.giallozafferano.it


Preparazione

Per realizzare la costoletta alla milanese, la carne non andrebbe battuta col pestacarne quindi pulitela solamente. A questo punto sbattete le uova dentro una fondina e grattugiate grossolanamente il pane seccato.
Proseguendo nella preparazione della costoletta, passate ciascun lato nell'uovo sbattuto e successivamente nel pangrattato); premete bene la carne nell'impanatura avendo cura di far aderire completamente il pangrattato alla carne.

Ponete del burro in un tegame, fatelo sciogliere e quindi leggeremente soffriggere (dovrebbe diventare color nocciola), aggiungete poi le costolette e fatele ben dorare su entrambi i lati a fuoco medio-basso. Se friggete due costolette alla volta, usate la metà del burro e quando avrete terminato l'operazione pulite la padella e friggete le restanti costolette con il burro rimasto.
Servite le vostre costolette ancora calde ma, prima di farlo, abbiate l'accortezza di rivestire l'osso con dell'alluminio in modo che, se i vostri commensali decideranno di spolparlo, non si sporcheranno le mani.

Consiglio

Una variante molto conosciuta della costoletta è l' "Orecchia di Elefante", cioè preparata con fettine di carne molto appiattite e quindi molto larghe e sottili che, durante la cottura, si accartocciano ricordando vagamente l'orecchio dell'animale.
Se decidete di preparare la costoletta a "Orecchia di Elefante" sarà utile incidere il perimetro della carne evitando così l'arricciamento del bordo in fase di cottura.
Se preferite, per rendere più leggera la frittura della vostra costoletta alla milanese, sostituite in parte il burro con dell'olio, ma non sarà la stessa cosa!
Nonostante la costoletta sia riconosciuta come un piatto tipico lombardo, per anni è stata al centro di una disputa tra Milano e Vienna, discussioni che, in quel periodo, ebbero anche implicazioni patriottiche. La costoletta alla Viennese (Wiener schnitzel), se non per l'impanatura esterna, è ben diversa da quella MIlanese: essa è molto sottile, generalmente è di fesa di maiale e non di vitello e l'impanatura viene fatta passando la carne prima nella farina, poi nell'uovo e infine nel pangrattato.

Curiosità

La costoletta viene estratta dalla lombata di vitello da latte; gli esperti sostengono che solamente le prime sei costolette siano adatte all'impanatura, poichè hanno la giusta quantità di polpa e grasso che conferisce loro la corretta tenerezza per affronatare la cottura senza essere precedentemente battute a lungo.
L'osso della costoletta, detto anche manico, viene di solito ricoperto con della carta stagnola per consentire ai commensali di penderlo tra le dita e spolparlo agevolmente.