giovedì 3 febbraio 2011

Settimana delle donne - Giovedì con: Alfonsina Strada

La settimana scorsa molte amiche che hanno condiviso sul loro profilo di Facebook immagini di donne che hanno lottato per i diritti delle donne in Italia.Vogliamo unirci a questo appello mostrandovi questa settimana, sulla nostra pagina facebook e sul nostro blog, 7 donne italiane a cui vorremmo tutte assomigliare un po'.

Alfonsina Strada, è stata una ciclista italiana, pioniera della parificazione tra lo sport maschile e quello femminile.

Negli anni 1920 si confrontò con ciclisti di sesso maschile in corse come il Giro di Lombardia e il Giro d'Italia, correndo insieme a campioni come Costante Girardengo, Gaetano Belloni, Philippe Thys, Henri Pélissier.

Alfonsina è figlia di due poveri braccianti analfabeti. Nel 1901 il padre porta a casa una vecchia bicicletta: Alfonsina trova una vera passione, forse la libertà. Ma mentre nel resto d'Europa il ciclismo femminile comincia a diffondersi, in Italia, soprattutto nei piccoli paesi, questo sport è considerato una manifestazione diabolica. Ciò nonostante, la ragazza crescendo continua ad alimentare questa passione partecipando e vincendo a numerose corse di paese.

Alfonsina fa sarta, ma non abbandona la bicicletta. Nel 1907, sedicenne, decide di visitare da sola Torino, dove le donne su due ruote non sono motivo di scandalo. Qui comincia a gareggiare, guadagnandosi il titolo di "miglior ciclista italiana".

Nella primavera dello stesso anno si trasferisce a Milano, la città che era divenuta in pochi anni la nuova capitale della bicicletta, e in cui si tengono corse come la Milano-Sanremo, la Milano-Torino, la Milano-Modena.

Nel 1917, Alfonsina si iscrive al Giro di Lombardia, sfidando atleti dell'altro sesso. Dopo aver preso parte a due Giri di Lombardia, nel 1924 le permettono di iscriversi al Giro d'Italia di quell'anno nonostante mille polemiche (e probabilmente solo per motivi promozionali). A quattro giorni dalla partenza il suo nome non compare. Il giorno dopo ecco però comparire sulla Gazzetta dello Sport il nome di "Alfonsin Strada di Milano"(e non si sa se la lettera "a" mancante sia un caso...). In breve la notizia si diffonde in tutta Italia, creando curiosità, sospetto, approvazione e risa.

Il tracciato del Giro 1924 attraversava la penisola per 3.613 chilometri, in 12 tappe, intervallate da 11 giorni di riposo. Naturalmente per Alfonsina Strada è molto difficoltoso reggere il passo dei colleghi maschi, ma ogni volta riesce a tagliare il traguardo.

Arrivata fuori tempo massimo durante la tappa L'Aquila-Perugia, è esclusa dalla classifica del Giro: una decisione probabilmente influenzata dal clima che si respira in quell'epoca, quando la parità tra uomo e donna era ben lontana, e non si tollerava una donna che non solo sfidava apertamente gli uomini, ma riusciva addirittura a batterne alcuni. Si decise comunque per un compromesso: Alfonsina poteva prendere parte a tutte le restanti tappe, ma i suoi tempi non sarebbero stati conteggiati nella classifica. Ma, tra i 90 partiti a Milano, solo 30 completarono la corsa, e, fra di questi, Alfonsina.

Il maschilismo del periodo le impedisce di partecipare ancora al Giro, ma Alfonsina vince ben 36 corse contro colleghi maschi e conquista la stima di numerosi ciclisti celebri, tra cui Costante Girardengo.

Nel 2004 è stato pubblicato il libro scritto da Paolo Facchinetti con il titolo Gli anni ruggenti di 
Alfonsina Strada
 - Il romanzo dell'unica donna che ha corso il Giro d'Italia assieme agli uomini.

Il 20 aprile 2010 è uscito il concept album dei Tétes de Bois intitolato Goodbik con 11 canzoni dedicate al ciclismo: quella che ha avuto più successo è Alfonsina e la bici. Questa canzone ha ispirato il video-clip interpretato dall'astrofisica Margherita Hack e diretto da Agostino Ferrente.


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